Riflessione dal globale al locale
E' notizia di questi giorni: il web sta 'rosicchiando' punti sugli altri media. La rivoluzione digitale paventata da qualche anno a questa parte sembra prendere finalmente corpo. Le persone che si informano in rete aumentano di giorno in giorno
I giornali stanno perdendo terreno rispetto alle news sul web e questo è dovuto a diversi motivi:
Io non credo ad un requiem totale della carta stampata, ma ad una revisione di obiettivi e target prefissati.
Molti giornali hanno intrapreso già questa strada diventando più un approfondimento e un commento ai fatti di solito raccontati.
Prendete pure giornali storici come La Repubblica, Libero o il Giornale.
Già da tempo si sono strutturati in modo da combattere più delle guerre che dare informazioni vere e proprie. Questo accade perché il creare contrapposizione, storicamente, ha sempre generato interesse e quindi pubblico pagante.
In fondo se non si comprano i giornali di cosa potrebbero campare?
In realtà molti introiti derivano da finanziamenti pubblici, ma questa non è la sede adatta a discuterne.
Un'altra risposta, e forse la più semplice, è la pubblicità.
Pubblicità on-line, pubblicità stampata, pubblicità televisiva per gruppi come L'Espresso che possiedono anche dei canali in chiaro sul digitale terrestre (Repubblica TV, Deejay TV...)
L'editoria locale, invece, la vedo ancora molto ancorata su scogli cartacei difficili da scalfire. Questo, forse, in parte è dovuto allo zoccolo duro di lettori in età pre o post pensionamento che di aggiornarsi alle nuove tecnologie proprio non ne vogliono sapere.
Per inciso: siti giornalistici a carattere locale ne esistono a bizzeffe, ma che comunque difficilmente riescono a combattere contro lo strapotere della "web-stampa" nazionale.
La soluzione di questo problema e un possibile riscatto potrebbe arrivare dalla creazione di community (non intese come siti di incontri) di teste pensanti che interagiscono con il servizio web in modo attivo creando un'opinione e un commento che invece ricercano sui giornali a grande tiratura
I giornali stanno perdendo terreno rispetto alle news sul web e questo è dovuto a diversi motivi:
- Articoli più concisi e di rapida lettura
- Informazioni in tempo reale
- Possibilità di interagire sia con l'autore di un articolo che con la community del sito
- Facilità di fruizione
- Usufruizione spesso gratuita
Io non credo ad un requiem totale della carta stampata, ma ad una revisione di obiettivi e target prefissati.
Molti giornali hanno intrapreso già questa strada diventando più un approfondimento e un commento ai fatti di solito raccontati.
Prendete pure giornali storici come La Repubblica, Libero o il Giornale.
Già da tempo si sono strutturati in modo da combattere più delle guerre che dare informazioni vere e proprie. Questo accade perché il creare contrapposizione, storicamente, ha sempre generato interesse e quindi pubblico pagante.
In fondo se non si comprano i giornali di cosa potrebbero campare?
In realtà molti introiti derivano da finanziamenti pubblici, ma questa non è la sede adatta a discuterne.
Un'altra risposta, e forse la più semplice, è la pubblicità.
Pubblicità on-line, pubblicità stampata, pubblicità televisiva per gruppi come L'Espresso che possiedono anche dei canali in chiaro sul digitale terrestre (Repubblica TV, Deejay TV...)
L'editoria locale, invece, la vedo ancora molto ancorata su scogli cartacei difficili da scalfire. Questo, forse, in parte è dovuto allo zoccolo duro di lettori in età pre o post pensionamento che di aggiornarsi alle nuove tecnologie proprio non ne vogliono sapere.
Per inciso: siti giornalistici a carattere locale ne esistono a bizzeffe, ma che comunque difficilmente riescono a combattere contro lo strapotere della "web-stampa" nazionale.
La soluzione di questo problema e un possibile riscatto potrebbe arrivare dalla creazione di community (non intese come siti di incontri) di teste pensanti che interagiscono con il servizio web in modo attivo creando un'opinione e un commento che invece ricercano sui giornali a grande tiratura