La storia di Pinocchio

La storia di Pinocchio
Oggi niente menate informatiche vi tascrivo il testo di una canzone: forse qualcuno se la ricorda. Faceva da sigla allo sceneggiato Pinocchio. E' molto dolce e mi ricordo che mi faceva sempre commuovere. Ancrora oggi ha i suoi effetti.

LA STORIA DI PINOCCHIO (Manfredi - Patrizi - Carpi)

Com'è triste l'uomo solo
che si guarda nello specchio
ogni giorno un pò più vecchio
che non sa con chi parlare
passa giorno dopo giorno
senza avere senza dare,
quando il sole va a dormire
ed il cielo si fa scuro,
resta solo una candela
ed un'ombra sopra al muro,
per non essere più solo
mi son fatto un burattino
per avere l'illusione
d'esser padre di un bambino,
che mi tenga compagnia
senza darmi grattacapi,
che non usi la bugia
come pane quotidiano
e che adesso che son vecchio
possa darmi anche una mano.

Com'è stato lo sapete
è la storia di Pinocchio,
naso lungo e capo tondo,
che va in giro per il mondo,
che pretende di pensare
e su tutto ragionare.
Chi mi dice di ascoltarlo,
chi mi dice di punirlo,
ma non so che cosa fare
non è facile educare,
lui non vuole andare a scuola,
lui non vuole lavorare,
debbo dirvi in confidenza
che com'è non mi dispiace :
m'è riuscito proprio bene,
più lo vedo e più mi piace.


La canzone è cantata dal GRANDISSIMO NINO MANFREDI

Se volete ascoltarla ecco il link www.youtube.com/watch?v=1wiEqfzS_rI
Postato da Fabio Mattis il 17/03/2007 11:22:39 in News dal Mondo | Commenti (1) | Scrivi Share/Save/Bookmark

Negozio di BitTorrent

Negozio di BitTorrent
da www.lastampa.it
Se possibile, da oggi c’è ancora un po’ più di confusione su Internet. BitTorrent (www.bittorrent.com), la società dietro a una delle tecnologie di filesharing più diffuse sul Web, aprirà nelle prossime ore un negozio sul quale sarà possibile acquistare film, serie televisive, video musicali. Con il benestare di Hollywood e delle major discografiche.

Il servizio, che prenderà il nome di BitTorrent Entertainment Network, esordirà con un catalogo di tremila opere, tra film e serie tv. I titoli saranno di primissimo piano: da Superman Returns a Mission: Impossibile III, da Una scomoda verità (il documentario ambientalista sponsorizzato da Al Gore e fresco vincitore di un Oscar) a 24, il popolare telefilm con Kiefer Sutherland.

Le serie tv e i videoclip musicali si potranno scaricare e conservare per sempre sul proprio pc, spendendo 1,99 dollari a titolo. Più complesso il discorso per quanto riguarda i film. Le opere più recenti costeranno 3,99 dollari, quelle più vecchie 2,99, ma entrambe saranno disponibili solo “a noleggio”. Dopo aver scaricato il film, si avrà un mese di tempo per vederlo. E una volta cominciato, bisognerà finirlo entro 24 ore.

Queste sono solo alcune delle limitazioni fissate dai produttori di Hollywood per concedere a BitTorrent il proprio prezioso catalogo. Un’altra voce, decisamente classica, è quella dei Digital Rights Managements. I film scaricati dal negozio saranno protetti dal sistema di Windows Media Player 11, che impedirà all’utente di farne un uso non autorizzato (per esempio, guardarli dopo la “scadenza” del noleggio o passarli a un altro pc o metterli in circolazione su Internet).

Per l’azienda fondata da Bram Cohen è di sicuro un grande successo. Più o meno tutte le altre compagnie che hanno tentato di cavalcare l’onda corsara del P2P oggi sono state costrette a chiudere i battenti (Napster è diventata legale, ma ormai non c’entra più niente – anche a livello aziendale – con la vecchia società). Lavorando di diplomazia, Cohen è riuscito non solo ad evitare le mannaie legali, ma addirittura a chiudere un accordo con la titubante Hollywood.

Anche per le major, l’esperimento potrebbe rivelarsi fruttifero. Se non altro nell’acquisire una maggiore consapevolezza sulle potenzialità del peer-to-peer. Sfruttando la tecnologia di BitTorrent, i film potranno essere distribuiti a grandissima velocità e risparmiando anche sui costi di banda (in fondo, con il P2P si utilizzano le bande di connessione dei singoli utenti connessi al network: e più sono, più si va veloci). Il BitTorrent Entertainment Network potrebbe insomma essere il primo passo verso quel "filesharing legalizzato" di cui si parla tanto da anni ma che per ora non ha ancora visto la luce.

Anche così rimangono però molti dubbi, a cominicare da quello più classico: la concorrenza dei network gratuiti e illegali. Sebbene BitTorrent ufficialmente osteggi la circolazione non autorizzata di opere protette da diritto d’autore, la tecnologia che porta il suo nome è ormai diffusissima sul Web, slegata dalla casa madre, ed è diventata lo standard per la condivisione in filesharing di film, telefilm, videogiochi e altri file di grandi dimensioni.

E questa alternativa “pirata”, oltre a essere preferita dalla stragrande maggioranza degli utenti di Internet, viene ormai condotta sempre più alla luce della sole. Basti pensare allo sfacciato esempio di Oscar Torrents, un portale che nelle scorse settimane ha aiutato migliaia di utenti a scaricare e votare (ovviamente senza autorizzazione dei produttori) i film candidati agli Oscar, per di più privi di qualsiasi protezione, limitazione di consumo o scadenza. La sua storia è stata ripresa da tutti i maggiori quotidiani e siti d'informazione internazionali, La Stampa compresa.

I DRM rimangono il pomo della discordia. “I nostri partner hanno chiesto che i loro film venissero protetti”, ha spiegato Ashwin Navin, presidente di BitTorrent. “Sono prudenti, visto che si tratta di un nuovo modello di distribuzione. Ma appena la domanda crescerà, probabilmente inizieranno a esplorare anche forme prive di DRM”. E’ proprio quella la leva – assieme al prezzo e alla ricchezza del catalogo – su cui il nuovo servizio dovrà probabilmente puntare per riuscire a decollare in un mercato attualmente in mano al P2P. Se non altro per non ripetere il lento stillicidio della musica digitale, un settore in cui i volumi di vendite legali - pur in crescita - sono ancora una minima percentuale rispetto al filesharing non autorizzato e dove ancora oggi si discute su quanto siano efficaci le protezioni DRM.
Postato da Fabio Mattis il 15/03/2007 10:09:40 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Alleluja!

Alleluja!
Oh guardate che notizia ho trovato in rete!
Oggi mi sento un po' più buono del solito... e come dire... beato!

Tokyo (AsiaNews) – Internet “deve essere considerato come un grande strumento di evangelizzazione”, perché è un modo “per far arrivare a tutti il messaggio del Vangelo”. Per questo, “è importante che la Chiesa lo conosca e lo sappia usare”.

E’ questo il risultato del settimo Consiglio cattolico dei media nipponici, guidato dal vescovo ausiliare di Tokyo, che si è concluso nella capitale nei giorni scorsi.

Il presule, mons. Kazuo Koda, ha spiegato ai partecipanti – circa 60 fra gestori di portali internet cattolici e membri della Chiesa locale – che la Rete “porta il messaggio di Cristo anche a coloro che, per qualunque motivo, non possono andare in chiesa oppure trovano le chiese senza sacerdote”.

Secondo p. Masahide Haresaku, vice presidente del Consiglio, “l’invenzione di Internet può essere messa a confronto con l’invenzione della stampa. E’ uno strumento rivoluzionario, che la Chiesa deve saper sfruttare per la propria missione”.

Per questo, ha ripreso il vescovo, “il sito dell’arcidiocesi della capitale propone ogni giorno degli estratti dalle Scritture, che vengono poi commentati da alcuni sacerdoti online. E’ un modo per dare a tutti la possibilità di accedere e poi riflettere sulla parola del Signore”.


fonte www.asianews.it
Postato da Fabio Mattis il 23/02/2007 15:44:32 in News dal Mondo | Commenti (2) | Scrivi Share/Save/Bookmark

Sanremo su internet

Sanremo su internet
A Sanremo è scattato l’allarme internet.
Già perché basterebbe che uno dei brani in gara a Sanremo circolasse in rete già prima della sua esecuzione all’Ariston per far venire meno il requisito dell’inedito e far scattare ricorsi e possibili eliminazioni.

Sarebbe un bel guaio, ma si tratta di un pericolo finora sempre scongiurato, tranne nel 2005 quando uno spezzone di “A modo mio”, interpretata da Paola&Chiara finì on line.

Quando manca solo una settimana all’inizio del festival, in rete circolano già file musicali che portano il nome di canzoni in gara a Sanremo, ma autori e cantanti possono dormire sonni tranquilli: tutti “fake”, come si dice in gergo, ossia falsi.

Le misure di sicurezza, insomma sembrano funzionare bene, anche se ben poco si può fare contro la pirateria post-vendita, se non giocare d’anticipo. "Al termine delle esibizioni sarà possibile scaricare suonerie e brani interi - spiega a “Corriere Economia” Enzo Mazza, presidente di Fimi, la Confindustria discografica - e a partire dalla mezzanotte della prima serata, tutte le canzoni saranno in vendita nei negozi, sulle piattaforme digitali e di telefonia mobile".

fonte musica.excite.it
Postato da Fabio Mattis il 20/02/2007 10:36:06 in News dal Mondo | Commenti (2) | Scrivi Share/Save/Bookmark

VIGILI DEL FUOCO ACCESSIBILI

VIGILI DEL FUOCO ACCESSIBILI
L'accessibilità comincia finalmente a propagarsi anche in Italia.
Ecco un buon esempio di come può essere usata

14/02/2007 - 14:06 - Il sito permette anche ai ciechi di utilizzare nel modo migliore i software che leggono i testi

Foggia - Il sito istituzionale dei Vigili del fuoco e' stato autorizzato dal Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione a fregiarsi del logo dell'accessibilita', in quanto conforme ai requisiti di cui alla legge Stanca ed alle regole e requisiti da garantire, che vanno dal contrasto cromatico alla struttura logica delle pagine web.

Obiettivo, si legge in una nota, e' di permettere al piu' elevato numero possibile di utilizzatori di fruire dei contenuti dei siti indipendentemente dalle facolta' fisiche o sensoriali. Vigilfuoco.it e' tra i primi siti delle PA centrali ad essere stato reso completamente accessibile ed e' frequentemente citato come caso di buona prassi.


Fonte www.ordineavvocatifoggia.it
Postato da Fabio Mattis il 15/02/2007 11:02:18 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Download legale o no?

Download legale o no?
In questi giorni ho sentito parlare molto della sentenza che avrebbe reso legale il download di film e mp3 dalla rete se non ci fosse stato scopo di lucro. Mi sono informato meglio e ho trovato questo articolo interessante su Panorama.it

Buona lettura

La sentenza della Cassazione, che ha assolto due studenti di Torino dall'accusa di violazione della legge sul diritto d'autore, ha ingenerato entusiasmi tra i fautori del P2P e allarmismi tra gli avvocati delle major. Il punto giurisprudenziale sul dibattito sul file-sharing



Hanno esultato con troppo anticipo gli aficionados del P2P illegale.
Indotti all'errore dai titoli grossolani di alcuni quotidiani italiani, decine di migliaia di downloader abusivi italiani hanno ritenuto che la sentenza della Corte di cassazione (n. 149/07) sul caso di due studenti del Politecnico di Torino accusati di violazione della legge sul copyright desse di fatto il via libera alla totale depenalizzazione dell'interscambio online di mp3, film, software crackati, protetti da copyright. Le cose stanno davvero così?

DOWNLOAD E UPLOAD
C'è da dubitarne. E' questa, per lo meno, la tesi di gran parte degli avvocati che Panorama.it ha consultato. Non solo avvocati che tutelano interessi delle major, sia chiaro: la sentenza della Cassazione, secondo la dottrina prevalente, interviene a fare chiarezza – dal punto di vista penale - su un'ipotesi di reato avvenuto prima dell'entrata in vigore della cd Legge Urbani, che ha modificato in senso restrittivo (per i downloader) la normativa n. 633/41 sul diritto d'autore. E quindi non può costituire un precedente. Vale, in sostanza, per il passato. Se i due ragazzi del Politecnico di Torino avessero commesso il reato dopo il 2000, è la tesi di molti avvocati, i titoli dei giornali sarebbe probabilmente stati diversi. E, più che le major, si sarebbero strappati i capelli i downloader illegali.

La sintesi più efficace la trova Puntoinormatico.it, quotidiano di Internet italiano fondato nel 1996: «L'attività dei due universitari, che nel 1999 avevano messo a disposizione su un server FTP alcune opere protette da copyright, oggi si configurerebbe come un reato». Insomma: scaricare e, a maggior ragione condividere, file protetti da copyright è, secondo i più, dopo l'introduzione della Legge Urbani, attività illecita, penalmente rilevante nel caso dell'upoload, attraverso programmi online quali Xtorrent o EMule. Punita con sanzioni anche piuttosto pesanti.

Contrariamente a quanto era possibile capire da una lettura superficiale dei quotidiani, l'assoluzione dei due studenti del Politecnico di Torino che, su un server FTP, avevano messo a disposizione file illegali, non ha dunque alcunché di rivoluzionario.
Non cambia la normativa e non costituisce, secondo la dottrina prevalente, un precedente che «sdogana» la pratica del P2P illegale. Dichiara a Panorama.it, senza tanti preamboli, l'avvocato Claudio Leonelli, uno dei massimi esperti italiani sull'argomento: «Si è fatto un gran can can mediatico. La Corte non ha affatto fornito un'interpretazione innovativa della normativa. Si è limitata a specificare quando vi sia scopo di lucro e quando vi sia sia invece scopo di profitto». Una distinzione in punto di diritto che, secondo gran parte degli esperti, la riforma Urbani ha fatto cadere, introducendo, con grande scandalo dei partigiani del P2P, il principio che scaricare e condividere file non certificati dalla SIAE è comunque attività penalmente rilevante. Anche quando non vi sia palese scopo di lucro (per farne commercio). Basta che vi sia l'intenzione di «trarne profitto». Una dicitura giuridica più vasta del semplice «scopo di lucro» che, secondo l'interpretazione sostenuta dalle major, significa sostanzialmente una cosa: downloadare e uploadare file illegali – anche a uso esclusivamente personale – configura un profitto individuale, il risparmio sul prezzo di acquisto del prodotto. Ed è quindi punibile ai sensi degli articoli 171 bis e ter della legge sul copyright modificata con decreto Urbani. Leggi severissime che prevedono anche il carcere.


Ulteriori informazioni cliccando qui
Postato da Fabio Mattis il 14/02/2007 09:49:31 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Scarica la musica da Internet!

Scarica la musica da Internet!
Internet è sicuramente una grande grande fonte di divulgazione, ma che dico la più grande!
Se ne stanno accorgendo anche i discografici che, dopo aver osteggiato per tanto tempo questo strumento, hanno capito che si può sfruttare come mezzo commerciale. E allora ecco fiorire nella rete aristi che pubblicano album e canzoni pronte da scaricare pagando pochi centesimi per brano.

Un esempio famoso?

Vasco!

Ecco uno stralcio di articolo preso da TGCOM a riguardo.

Una canzone nuova, a sorpresa. Vasco aveva l'urgenza di farla ascoltare subito. Basta poco è una canzone provocatoria, ironica quel tanto che Vasco ama considerarla un modesto omaggio a Jannacci. "Sono un po' stanco di fare degli album - dichiara Vasco - vorrei fare una canzone alla volta. Che magari ti scarichi da I-tunes e la inserisci nella tua playlist. Chissà quante playlist hai tu? Da ora in avanti te lo costruisci tu un album...".
La copertina del singolo

“Basta poco” non sarà un cd singolo in vendita e non prelude a un album. Ne farà tutt’al più parte, quando verrà. Vasco l'ha scritta, ce l’ha e nello spazio di una notte sceglie di inciderla e di farla arrivare in fretta, veicolandola solo per radio e rendendola scaricabile su tutti i siti di musica digitale.
Genio “guastatore”, il suo è un gesto artistico sovversivo: lancia una canzone in uno stagno per far alzare le onde. Il Blasco obbedisce soltanto al suo istinto e non alle logiche discografiche. "E d'altronde è questa qui - canta Vasco nella canzone - La realtà di questa vita / Ci si guarda solo fuori / Ci si accontenta delle impressioni / Ci si fotte allegramente / Come se fosse niente / darei fuoco a casa tua se mi passasse il mal di dente".

La copertina del singolo raffigura un pupazzetto che si infiamma. L'autore del disegno è il figlio di Vasco Rossi. Lo schizzo è stato poi riadattato in 3D e creato per il lancio del brano. Per espressa volontà del cantautore non compare il suo volto, ma la "creazione artistica" del figlio.
Postato da Fabio Mattis il 13/02/2007 11:09:21 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

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