Solo Studenti!

Solo Studenti!
Ho realizzato tramite l'associazione Giranimando (www.giranimando.it), il sito www.solostudenti.it: una community riservata agli studenti delle scuole superiori della provincia di Cuneo.
La Community, gestita totalmente dagli studenti, ha diversi forum divisi per livelli ed aree, chat, news e calendario eventi.
Per registrarsi è necessario possedere una tessera/studente
Postato da Fabio Mattis il 15/05/2007 09:45:22 in Lavoro | Scrivi Share/Save/Bookmark

Questa, è la guerra

Posto una notizia trovata su www.peacereporter.net. Ovviamente non ci sono parole per commentarla.

Soldato inglese si uccide. Per non uccidere i bambini iracheni


Un soldato britannico di 19 anni si è ucciso perché temeva di dover sparare ai bambini in Iraq.
Jason Chelsea è morto il 14 agosto, quattro giorni dopo aver assunto una dose fatale di antidolorifici ed essersi tagliato le vene dei polsi.
Durante i giorni d'agonia aveva detto alla madre: "non posso andare là a sparare a dei bambini. Non posso andare in Iraq. Non importa da che parte stanno, io non posso farlo".
Il soldato aveva in precedenza raccontato ai suoi genitori dell'addestramento ricevuto prima di partire per l'Iraq. Gli istruttori - raccontava Jason - avevano detto che bambini anche di soli due anni portano bombe. E che lui doveva essere pronto ad ucciderli, per salvare se stesso ed i suoi commilitoni.
Riporta la notizia la Bbc,e non c'è bisogno di aggiungere altro
Postato da Fabio Mattis il 18/04/2007 10:54:59 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Manifesto del Partito Comunista

Manifesto del Partito Comunista
Ma qui non si capisce più niente!
Io che credevo che esistesse la destra e la sinistra, il comunismo e il capitalismo. Idee differenti che cozzano, che si fanno la guerra.

Ingrandite la foto qui sopra


Guardate chi è l'editore del Manifesto del Partito Comunista!

Ecco perché vede comunisti dappertutto! Ho capito!
Postato da Fabio Mattis il 17/04/2007 11:48:08 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

"Io posto, dunque sono"

da www.repubblica.it

L'ITALIA SCOPRE IL WEB 2.0

SI CHIAMA Web 2.0, ed è il futuro di internet. E' una rete fatta di community, mondi virtuali, blog e di contenuti generati dagli utenti. Ed è già qui: ne sono un esempio siti come My Space, Wikipedia e YouTube, per fare qualche nome. La novità è che il Web 2.0 piace agli italiani. Che preferiscono passare il loro tempo su Wikipedia o su Twitter piuttosto che sui siti di eCommerce e di eGovernment. A gennaio, secondo i dati di una ricerca della Nielsen/NetRating, il 56% dei navigatori italiani, più di 11 milioni di persone, ha visitato almeno una volta i siti Web 2.0.

Insomma, nonostante il tipico ritardo italiano nell'adozione delle nuove tecnologie, la rivoluzione della rete ha attecchito anche nel Belpaese. E adesso, il traffico su Web 2.0 italiano è quarto in Europa per grandezza, dietro Inghilterra, Germania e Francia. Paesi che hanno una maggior penetrazione della banda larga.

Tra gli internauti italiani, ad essere più affascinati dai nuovi servizi sono i cosiddetti "heavy user", gli utenti che si collegano alla rete più assiduamente della media. Quelli, per dare i numeri, che si collegano a internet almeno 44 volte ogni mese. Visitano soprattutto le Communities, che a gennaio hanno raggiunto gli 8 milioni di utenti unici. Ma anche quei servizi che la ricerca Nilesen mette sotto la categoria Giants: Wikipedia, MySpace e, soprattutto, YouTube, che hanno raggiunto quota 7 milioni.

"Gli utenti hanno uno stimolo particolare ad affacciarsi alla finestra dell'online con continuità", spiega Daniele Sommavilla, vicepresidente sud Europa di Nielsen/NetRatings. "Vogliono condividere un'informazione, un parere, un'esperienza. Si sente la necessità di collegarsi soprattutto per verificare se qualcuno ha risposto allo stimolo messo in rete precedentemente".

E' il legame di dipendenza che si crea tra gli utenti di Blog. Che infatti sono in terza posizione, con 4,4 milioni di utenti italiani. "La gente pensa: posto, dunque sono - spiega Rishad Tobaccowala, CEO della società di consulenza Denou - è un modo per sentirsi vivi. E di condividere le proprie conoscenze o opinioni con gli altri".

Gli italiani sembrano pensarla nello stesso modo. Wikipedia, che nell'ultimo anno è cresciuta del 122%, è stata il Giant che ha raggiunto il risultato più modesto: YouTube ha segnato un +1034%, e MySpace uno spaventoso incremento del 1295% degli utenti unici. Ad essere presi in contropiede sono soprattutto i grandi publisher della rete. Che temono che il Web 2.0 gli soffi i lettori. In un anno, dopotutto, la categoria "Web 2.0" è entrata direttamente al quinto posto nella top ten delle preferenze degli internauti nostrani. E il prossimo anno potrebbe superare in utenti unici i siti di news.

Ma il boom ha suscitato i dubbi di più di un'analista. O'Reilly Media, a cui si deve il termine "Web 2.0", aveva definito la nuova era di internet come "la rivoluzione commerciale dell'industria informatica, che trasformerà internet da semplice rete di connessione a luogo d'incontro".

Per l'Economist, però, il Web 2.0 è "un'idea affascinante, ma che non ha a che fare necessariamente con il successo commerciale. "Troppe aziende competono nello stesso mercato senza un solido modello di sviluppo - si legge nel reportage dal titolo "Bubble 2.0" - rischiamo di trovarci di nuovo di fronte all'esplosione di una bolla speculativa. Come ai tempi della famigerata New Economy". Bolla 2.0, appunto.
Postato da Fabio Mattis il 05/04/2007 10:46:09 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Gunther: un uomo, un mito

Gunther: un uomo, un mito
guarda il video
www.youtube.com/watch?v=sjA-rf7VJD0

Canta meglio di Albano,
scrive testi più pronfondi di Paolo Meneguzzi,
è più figo di Tomas Milian,
è più tarro di Massimo Ciavarro (cit.)
con quella faccia un po' così che hanno loro che han visto l'Alfa Sud...

il suo grido di battaglia è

Champagne, Glamour, Sex and Respect!


lui è...

GUNTHER

Fatevi contagiare dalla Gunther mania o almeno dai suoi baffi e diffondete il verbo (in qualsiasi coniugazione)
Postato da Fabio Mattis il 31/03/2007 13:33:38 in News dal Mondo | Commenti (3) | Scrivi Share/Save/Bookmark

Italia, Videomania sul web

Italia, Videomania sul web
articolo da www.html.it

In Italia nel mese di Febbraio si sono collegati al web almeno per una volta 18.3 milioni di utenti, numero che cresce dell'1% la popolazione del web rispetto al mese precedente e del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I numeri salgono però a poco più di 20 milioni se si comprende nelle misurazioni anche l'utenza che ha utilizzato il protocollo IP esclusivamente per usi quali P2P o instant messagging. I dati scaturiscono dalle rilevazioni Nielsen//NetRatings per il mese scorso.

Un fenomeno di tutta importanza è quello dell'esplosione dei servizi video: rispetto al mese precedente crescono infatti ampiamente i numeri di YouTube e Alice Video, rispettivamente a +28% (3.6 mln) ed a +21% (0.8 mln) rispetto a Gennaio. Secondo quanto rilevato da La Stampa sarebbero 4.3 milioni gli utenti che hanno fatto uso di un servizio di video online, ovvero qualcosa come il 23% del totale: «la crescita rispetto al mese precedente è netta (circa un milione in più) e risalta particolarmente se si considera il rallentamento riscontrato da Nielsen/NetRatings su molti altri indici Web (calano il numero delle sessioni mensili, delle ore trascorse online e dei siti visitati)».

Tra le categorie a registrare aumenti vanno segnalate quella finanziaria, trainata secondo ilnuovomercato.it «dai siti di assicurazione e da quelli di mutui e prestiti», e l'ambito news (+2% su Gennaio, 8.3 milioni di utenti unici nel mese di riferimento). A parte i limitati dati positivi, Febbraio è stato tendenzialmente un mese dalle note negative. Così ne riassume i numeri ADNKronos: «2 sessioni in meno per persona (dalle 29 di gennaio a 27), 12% di pagine viste per persona in meno (da 1330 a 1169), 1 ora e mezza circa in meno nel mese (da 18 ore e 36 minuti a poco più di 17 ore) e una diminuzione del numero di siti visitati da 72 a 65, come a dire che potenzialmente ognuno degli oltre 18 milioni di utenti ha visto 7 siti in meno nel mese rispetto a Gennaio».
Postato da Fabio Mattis il 27/03/2007 10:52:34 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

Leggete e riflettete

Leggete e riflettete
Fonte www.lastampa.it

Sul web, con il web, grazie al web: sono diventati così milionari un pool di giovanissimi che hanno costruito un impero per aver avuto un moto geniale della mente da sfruttare su internet. Nemmeno trentenni, la loro origine è dominantemente anglosassone, statunitensi in testa, in comune questi «cercatori d’oro» del XXI Secolo hanno avuto la voglia di osare, di mettere in pratica sulla madre di tutte le reti un’idea vincente ed un sito internet. Sono le giovani «star» del web 2.0 di cui «Jack» ha stilato una golden list ricca di 14 uomini d’oro del web. Con una grande delusione però: tra loro non c’è neanche un italiano e gli europei sono appena tre.

I nomi che spiccano sono quelli del re dei filmati Chad Hurley mente di YouTube.com, di Seth Stenberg che ha creato Meebo.com ed al loro fianco l’inventore di Napster Shawn Fanning. Ma a fare soldi, e tanti, con il web non sono stati solo questi «miti» di internet, nella gold list del periodico tra i più attenti osservatori di hi-tech, web ed elettronica del futuro, c’è infatti gente come Jason Reuben e Matt Lauzon, i due ventenni che hanno pensato bene di aprire la prima gioielleria al mondo online che li ha portati dritti al successo.

Accanto a loro anche Kevin Rose che ha inventato il primo social network Digg.com dove i navigatori danno il voto a tutto quello che gli capita a tiro: filmati, notizie, videogiochi eccetera. Unica tristezza, nell’elenco non c’è nemmeno un nostro connazionale. «No, non abbiamo trovato nemmeno un italiano che sia diventato milionario con il web, ne siamo certi al 90 per cento e dopo diverse ricerche durate diverso tempo», spiega il vicedirettore dl periodico Federico Bona. I Fratelli d’Italia meno in sintonia con la rete? «Ce lo siamo chiesti e una risposta l’abbiamo anche trovata. Anzi tre», taglia corto Bona.

Secondo Bona il primo motivo per un mancato approdo di italiani nell’imprenditoria del web è «la scarsa capacità che c’è nel nostro paese di finanziare progetti in genere e on line in particolare, mentre negli Usa si fa innovazione con una logica diversa. Come dire: da noi tutto è un «prestito», da loro tutto è un "finanziamento". Particolare non irrilevante».

L’altro motivo secondo il responsabile del periodico è che in Italia «non abbiamo ancora gente con grande capacità tecnica tale da programmare un computer e gestirne la tecnologia in maniera così spinta da equiparare, in giovanissima età tra l’altro, i ragazzi che hanno inventato You-Tube, i filmati on line e l’impero che ne è derivato». «Penso -aggiunge Bona- che nel nostro Paese non manchino certo le professionalità, forse mancano a questo livello, o manca lo slancio che serve per arrivare a questo livello».

Terzo ma non per questo ultimo motivo per Bona è la conoscenza della lingua inglese. «Quando scrivi su internet in inglese la platea a cui ti rivolgi -sottolinea- esce da confini del nostro ’piccolò territorio e si allarga al mondo. Diventa internazionale. E questo fa l’altra grossa differenza». «Quello di cui sono certo -aggiunge ancora- è che tante storie di successo nascondono migliaia di storie di insuccessi, ma da noi non si prova nemmeno. Manca la fede a monte, forse perchè il nostro è un Paese che non premia la creatività». Ma la fede altri invece l’hanno avuta, ecco cosa hanno fatto.

Nell’elenco dei milionari del web c’è anche la Silicon Valley dove ci trovi gli angeli, ma solo quelli «investitori». Così sono definiti coloro che convincono le aziende a investire sulle nuove start-up (le imprese rampanti) del Web. Uno dei più famosi è Reid Hoffman, 40 anni, a sua volta fondatore di Linkedin.com, social network dedicato al mondo del lavoro con il quale aiuta gli altri a diventare ricchi. Già vicepresidente di PayPal (il sito per i pagamenti rapidi su eBay), ad oggi non ne ha sbagliata una. Prima che diventassero famosi aveva già scommesso su Facebook, Flickr, Digg e Technorati. A Hoffman è sfuggito solo YouTube: e non se lo perdona.

Quindi è la volte del 27etenne che si stanca ma ciò non significa che non abbia visione. È Sean Parker che dopo una chat con Shawn Fanning entra in Napster e ci resta un anno. Nel 2001 dà vita a Plaxo.com, indirizzario on line con 15 milioni di utenti. Dopo tre anni lascia, si prende un pò di vacanza e poi scopre Facebook, dove porta un bel pò di investitori. Non resiste più di 12 mesi neanche qui. E oggi? Siede nel consiglio di amministrazione di diverse start-up e sui milioni di Founders Fund, un fondo di investimento messo su insieme a uno dei pezzi grossi di PayPal. Non resiste in un’azienda per più di 3 anni, ma dove passa è boom.

La lista continua con Blake Ross tra i fondatori di Firefox, il browser rivale di Explorer, con Rob Pazornik che ha messo in piedi un sistema di spedizioni veloci che rivoluzionerà l’e-commerce, va avanti con Mark Zuckerberg, lo studente che espulso da Harvard si è preso la rivincita con la prestigiosa Università inventando Facebook.com, un sito che mette in contatto gli studenti fra loro ed che è già un punto di riferimento internazionale. E ancora. Brad Galiette che ha fondato Polaristar.com, una società specializzata in marketing on line e oggi, a 21 anni, è tra i migliori giovani imprenditori d’America secondo la rivista Business Week.

Usa, Usa e ancora Usa: i milionari del web europei infatti sono appena tre. In testa c’è Ben Woldring, olandese, 21 anni, il suo sito Bencom.nl consente ai navigatori di confrontare on line le tariffe telefoniche per trovare la più conveniente per le proprie necessità. Il servizio è gratuito. Cosa ne viene a Ben? Semplice, le compagnie fanno a gara a infarcire il suo sito di banner pubblicitari. Inoltre, una volta scelto un piano tariffario, lo si può sottoscrivere on line: e lui si becca una percentuale. Ora Bencom vuole espandersi in tutta Europa.
Postato da Fabio Mattis il 18/03/2007 16:46:09 in News dal Mondo | Scrivi Share/Save/Bookmark

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