C’è spazio, in Italia, per una imprenditoria davvero 2.0?
Altro post molto interessante a cui ho partecipato.
Il link è questo.
Ha fatto molto discutere nelle blogosfera statunitense e tra gli addetti ai lavori, il post “How to save money running a startup (17 really good tips)” scritto da Jason Calacanis sul suo blog personale.
L’imprenditore americano è noto per aver avviato varie start-up, l’ultima in ordine cronologico il motore di ricerca “umano” Mahalo, cui è connesso anche un simpatico videocast “Mahalo Daily” condotto dalla brava Veronica Belmont.
Tra i suggerimenti che hanno sollevato la blogosfera vi è l’invito a licenziare tutti coloro i quali non sono dei lavoratori pazzi (i c.d. “workaholics”), tenere le riunioni all’ora di pranzo così da non sottrarre tempo dall’orario normale di lavoro e dotare l’ufficio di snacks e ottimo caffé, così da evitare che i dipendenti vadano al vicino Starbucks, perdendo tempo.
Detto così effettivamente sembra che Calacanis sia uno schiavista che ama spremere fino all’osso i suoi dipendenti, in realtà, come lui stesso spiega in un secondo post chiarificatore, il suo era un tono giocoso e, conoscendolo, non ho dubbi che lo fosse.
Personalmente concordo con Calacanis su tutte le sue opinioni. E’ impensabile di lanciare una start-up in un mercato così competitivo e immaturo, avendo dipendenti che vanno a lavorare come fosse un’azienda qualsiasi, timbrando il cartellino con precisione svizzera (fatta ovviamente eccezione per chi svolge lavori di servizio non legati al business della start-up).
Una start-up è un’avventura, un viaggio coraggioso all’interno di mercati inesplorati. Chi lancia una start-up è un visionario che deve necessariamente circondarsi di visionari ambiziosi come lui, non di chi cerca solo un posto per sbarcare il lunario. Una start-up nel settore del web e delle nuove tecnologie è un pericoloso safari in un mercato in continuo divenire, richiede concentrazione, dedizione e voglia di darsi al massimo.
Molti, inoltre, sottovalutano il concetto di lavoro, evidentemente perchè insoddisfatti del proprio. Lavorare facendo qualcosa che piace diventa un piacere, non una schiavitù necessaria per arrivare alla fine del mese. Cosa c’è di più bello di trasformare la propria passione in lavoro? Cosa c’è di più stimolante di collaborare ad un progetto in cui si crede?
Uno dei motivi per cui in Italia si fa fatica a fare innovazione è proprio questo. Anche noi abbiamo i cervelli e tutto sommato abbiamo anche, in certe aree, le infrastrutture necessarie. Ciò che ci manca è la “forma mentis” dell’imprenditore sano, che si mette in gioco, che rischia e che viene rispettato dalla società per questo. Alcuni ci sono e si sono uniti nel First Generation Network, ma la strada è ancora lunga perchè tanti sono i pregiudizi e le resistenze che la società pone contro chi cerca di fare qualcosa.
Il link è questo.
Ha fatto molto discutere nelle blogosfera statunitense e tra gli addetti ai lavori, il post “How to save money running a startup (17 really good tips)” scritto da Jason Calacanis sul suo blog personale.
L’imprenditore americano è noto per aver avviato varie start-up, l’ultima in ordine cronologico il motore di ricerca “umano” Mahalo, cui è connesso anche un simpatico videocast “Mahalo Daily” condotto dalla brava Veronica Belmont.
Tra i suggerimenti che hanno sollevato la blogosfera vi è l’invito a licenziare tutti coloro i quali non sono dei lavoratori pazzi (i c.d. “workaholics”), tenere le riunioni all’ora di pranzo così da non sottrarre tempo dall’orario normale di lavoro e dotare l’ufficio di snacks e ottimo caffé, così da evitare che i dipendenti vadano al vicino Starbucks, perdendo tempo.
Detto così effettivamente sembra che Calacanis sia uno schiavista che ama spremere fino all’osso i suoi dipendenti, in realtà, come lui stesso spiega in un secondo post chiarificatore, il suo era un tono giocoso e, conoscendolo, non ho dubbi che lo fosse.
Personalmente concordo con Calacanis su tutte le sue opinioni. E’ impensabile di lanciare una start-up in un mercato così competitivo e immaturo, avendo dipendenti che vanno a lavorare come fosse un’azienda qualsiasi, timbrando il cartellino con precisione svizzera (fatta ovviamente eccezione per chi svolge lavori di servizio non legati al business della start-up).
Una start-up è un’avventura, un viaggio coraggioso all’interno di mercati inesplorati. Chi lancia una start-up è un visionario che deve necessariamente circondarsi di visionari ambiziosi come lui, non di chi cerca solo un posto per sbarcare il lunario. Una start-up nel settore del web e delle nuove tecnologie è un pericoloso safari in un mercato in continuo divenire, richiede concentrazione, dedizione e voglia di darsi al massimo.
Molti, inoltre, sottovalutano il concetto di lavoro, evidentemente perchè insoddisfatti del proprio. Lavorare facendo qualcosa che piace diventa un piacere, non una schiavitù necessaria per arrivare alla fine del mese. Cosa c’è di più bello di trasformare la propria passione in lavoro? Cosa c’è di più stimolante di collaborare ad un progetto in cui si crede?
Uno dei motivi per cui in Italia si fa fatica a fare innovazione è proprio questo. Anche noi abbiamo i cervelli e tutto sommato abbiamo anche, in certe aree, le infrastrutture necessarie. Ciò che ci manca è la “forma mentis” dell’imprenditore sano, che si mette in gioco, che rischia e che viene rispettato dalla società per questo. Alcuni ci sono e si sono uniti nel First Generation Network, ma la strada è ancora lunga perchè tanti sono i pregiudizi e le resistenze che la società pone contro chi cerca di fare qualcosa.
Come spieghereste al nonno che cosa è un blog?
Pubblico un post apparso sul blog Edit di html.it a cui ho partecipato anche io.
In Training Day (anzi, probabilmente in Philadelphia), pellicola americana che valse l'oscar a Denzel Washington, il protagonista era solito ripetere, per farsi spiegare un concetto: spiegamelo come se avessi tre anni.
Una vicenda personale mi ha permesso di cimentarmi in una situazione simile, con 80 anni di differenza: ottantatre. Tanti ne ha mio nonno, al quale ho dovuto spiegare che cosa sia un blog.
Diciamo che mi è andata bene: nella maggior parte dei casi, un blog è una sorta di diario personale. Non è il caso di Edit, ma chissà dove mi sarei addentrato nel tentativo di spiegare al suddetto nonno che cosa sia Edit, e soprattutto quali siano gli argomenti trattati (alcuni dei quali, non faccio fatica ad ammetterlo, sono piuttosto complessi anche per un giovine come me).
Ebbene, trovarmi di fronte alla banalità di dover rendere chiaro cosa fosse un blog, con parole povere e comprensibili, ad un inesperto del mestiere, mi ha fatto pensare a tutte quelle circostanze in cui il nostro interlocutore professionale - cliente, collega o superiore - non ha la benchè minima idea di ciò che gli stiamo raccontando.
Dal calderone dei pensieri estraggo tre esempi, i primi che mi vengono in mente, senza entrare troppo nel dettaglio:
Spesso, ne converrete sicuramente, anche questo argomentare nel deserto fa parte del nostro lavoro quotidiano...
Se cliccate qui troverete tutti i commenti, compresi i miei.
Saluti!
In Training Day (anzi, probabilmente in Philadelphia), pellicola americana che valse l'oscar a Denzel Washington, il protagonista era solito ripetere, per farsi spiegare un concetto: spiegamelo come se avessi tre anni.
Una vicenda personale mi ha permesso di cimentarmi in una situazione simile, con 80 anni di differenza: ottantatre. Tanti ne ha mio nonno, al quale ho dovuto spiegare che cosa sia un blog.
Diciamo che mi è andata bene: nella maggior parte dei casi, un blog è una sorta di diario personale. Non è il caso di Edit, ma chissà dove mi sarei addentrato nel tentativo di spiegare al suddetto nonno che cosa sia Edit, e soprattutto quali siano gli argomenti trattati (alcuni dei quali, non faccio fatica ad ammetterlo, sono piuttosto complessi anche per un giovine come me).
Ebbene, trovarmi di fronte alla banalità di dover rendere chiaro cosa fosse un blog, con parole povere e comprensibili, ad un inesperto del mestiere, mi ha fatto pensare a tutte quelle circostanze in cui il nostro interlocutore professionale - cliente, collega o superiore - non ha la benchè minima idea di ciò che gli stiamo raccontando.
Dal calderone dei pensieri estraggo tre esempi, i primi che mi vengono in mente, senza entrare troppo nel dettaglio:
- il Trust Rank;
- il linguaggio XML;
- il Web 2.0;
Spesso, ne converrete sicuramente, anche questo argomentare nel deserto fa parte del nostro lavoro quotidiano...
Se cliccate qui troverete tutti i commenti, compresi i miei.
Saluti!
Il Web Marketing 2.0
Come promuovere un'azienda usando i nuovi strumenti di publishing online e gli user generated content: questo è il Web Marketing 2.0
Il Popolo di Solostudenti
Ieri ho realizzato per il sito www.solostudenti.it una sezione che si chiama IL POPOLO DI SOLOSTUDENTI. E' praticamente uno script che genera dei risultati random di una query.
Come funziona?
I SuperVisor del sito potranno inserire in uno speciale elenco gli utenti con le migliori foto e tramite questa query verranno visualizzati in homepage in ordine casuale e solo 12 per videata. Ovviamente lo script è completamente dinamico e modificabile in ogni sua parte
Come funziona?
I SuperVisor del sito potranno inserire in uno speciale elenco gli utenti con le migliori foto e tramite questa query verranno visualizzati in homepage in ordine casuale e solo 12 per videata. Ovviamente lo script è completamente dinamico e modificabile in ogni sua parte
Solostudenti.it cresce
www.SoloStudenti.it il sito degli studenti della provincia di Cuneo sta crescendo.
In questi giorni ho aggiunto molte modifiche soprattutto per gli amministratori. Adesso con pochi click un utente amministratore può raggiungere via messaggio tutti gli utenti che vuole.
Ovviamente ci sono dei filtri.
Il numero degli utenti sta crescendo molto bene.
Vi terrò informati su altre novità
In questi giorni ho aggiunto molte modifiche soprattutto per gli amministratori. Adesso con pochi click un utente amministratore può raggiungere via messaggio tutti gli utenti che vuole.
Ovviamente ci sono dei filtri.
Il numero degli utenti sta crescendo molto bene.
Vi terrò informati su altre novità
Giranimando.org new style!
E' finalmente pronta la nuova grafica per il sito dell'associazione Giranimando Onlus di Savigliano.
Alcune info sull'associazione:
Associazione di Volontariato (L. 266/91) “GIRANIMANDO” • C.F.: 95018240044
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (Dlgs 460/97 art.10 c.8)
Sede Legale: Via E. De Amicis, 39 • 12038 SAVIGLIANO (CN) • ITALY
Iscritta al Registro delle Organizzazioni di Volontariato con Provvedimento n. 122 del 10/03/06
nella sezione Promozione della Cultura, Istruzine ed Educazione Permanente
Conto Corrente Postale n° 79581112
contatti: presidente 328.3785720 • collaboratrice 328.8121600 • e-mail info@giranimando.it • fax 0172.31076
Il link per vedere il lavoro
www.giranimando.it
Buon week-end!
Alcune info sull'associazione:
Associazione di Volontariato (L. 266/91) “GIRANIMANDO” • C.F.: 95018240044
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (Dlgs 460/97 art.10 c.8)
Sede Legale: Via E. De Amicis, 39 • 12038 SAVIGLIANO (CN) • ITALY
Iscritta al Registro delle Organizzazioni di Volontariato con Provvedimento n. 122 del 10/03/06
nella sezione Promozione della Cultura, Istruzine ed Educazione Permanente
Conto Corrente Postale n° 79581112
contatti: presidente 328.3785720 • collaboratrice 328.8121600 • e-mail info@giranimando.it • fax 0172.31076
Il link per vedere il lavoro
www.giranimando.it
Buon week-end!
www.vitaalvolo.it
Ho realizzato insiemo all'Estroverso il portale/community www.vitaalvolo.it. Il sito tratta dei temi della droga, l'alcool, il pericolo sulle strade e tutti quei risvolti che possono prevenire i problemi derivanti da una vita vissuta all'eccesso.
Il sito ha al suo interno:
un forum
un servizio sondaggi
una chat/riunione (che l'amministratore può decidere quando aprire o chiudere)
un modulo news
una sezione per i giochi.
In questo progetto mi sono occupato dell'intera programmazione e quindi dell'aspetto dinamico
Il sito ha al suo interno:
un forum
un servizio sondaggi
una chat/riunione (che l'amministratore può decidere quando aprire o chiudere)
un modulo news
una sezione per i giochi.
In questo progetto mi sono occupato dell'intera programmazione e quindi dell'aspetto dinamico
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