Mamme open source
Bove ci teneva sottolineare che anche le mamme possono usare Ubuntu e mi ha inviato l'istantanea della sessione di lavoro di sua madre (che comunque fa la segretaria e di informatica un po' ci capisce)
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C'è un po' pochino, ma è un'inizio
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C'è un po' pochino, ma è un'inizio
Giorgio Conte in NON SOLO MICROSOFT
Metto in risalto un appuntamento che mi è stato segnalato dal mio amico Giorgio Conte:
lunedi 14 gennaio alle ora 21 presso il circolo degli scacchi a Savigliano terro la conferenza organizzata dal gruppo Amici di Beppe Grillo sul tema "NON SOLO MICROSOFT"...
Partecipate numerosi!
lunedi 14 gennaio alle ora 21 presso il circolo degli scacchi a Savigliano terro la conferenza organizzata dal gruppo Amici di Beppe Grillo sul tema "NON SOLO MICROSOFT"...
Partecipate numerosi!
Addio Bill?
Bill Gates sta per lasciare la presidenza di Microsoft, o per meglio dire da giugno rivestirà la carica di presidente onorario (e azionista!) per dedicarsi alle attività filantrope della sua associazione.
Che sia il passamano di un Impero
L'omino sempre vestito un po' così, con quei maglioni larghi, le camicie sempre fuori posto, ha deciso di andarsene quindi in pensione.
Odiato, osannato, criticato, imitato... Bill è stato comunque uno degli uomini più potenti (e ricchi!) a cavallo tra i due secoli.
Ha praticamente costituito un monopolio con la Microsoft "imponendo" i suoi prodotti in tutte le case.
Ma è andata veramente così Oppure ci ha fatto comodo che qualcuno creasse questi sistemi per noi. Per non pensare.
Sono pronto a discutere di questo argomento
Che sia il passamano di un Impero
L'omino sempre vestito un po' così, con quei maglioni larghi, le camicie sempre fuori posto, ha deciso di andarsene quindi in pensione.
Odiato, osannato, criticato, imitato... Bill è stato comunque uno degli uomini più potenti (e ricchi!) a cavallo tra i due secoli.
Ha praticamente costituito un monopolio con la Microsoft "imponendo" i suoi prodotti in tutte le case.
Ma è andata veramente così Oppure ci ha fatto comodo che qualcuno creasse questi sistemi per noi. Per non pensare.
Sono pronto a discutere di questo argomento
Un nuovo nemico per Google
Sta per nascere un nuovo concorrente di Google. Arriva dal creatore di Wikipedia e si chiamerà Search Wikia. Ho letto su diversi siti le caratteristiche che dovrebbe avere. La struttura dovrebbe essere molto simile a quella del popolare motore di ricerca, ma con delle novità importanti riguardo alla privacy.
Non so se questo nuovo sito potrà competere con la corazzata di servizi di cui dispone Google (la gente si è ormai "abituata" ad usarlo), ma sicuramente sarà per noi una risorsa in più da sfruttare.
Allego un articolo tratto da Repubblica.it
ANDRA' online il 7 gennaio prossimo. Parola di Jimmy "Jimbo" Wales, fondatore di Wikipedia, la prestigiosa enciclopedia online che ha fatto tremare i polsi alla reale "Britannica" e mandato in pensione le enciclopedie di mezzo mondo. Si tratta di un nuovo motore di ricerca per la Rete - nome in codice per il momento Search Wikia - progetto slegato da Wikipedia, se non per la filosofia che dovrebbe guidarne lo sviluppo, nonché ultima e forse la più ambiziosa risposta allo strapotere di Google.
Una follia? Danny Sullivan, ideatore del sito Search Engine Land, è dell'idea che Search Wikia non abbia grandi chance: sia per le capacità tecnologiche che un tale obiettivo richiede, sia perché - afferma Sullivan - le 100 milioni di pagine presumibilmente indicizzabili a breve da Search Wikia sono un niente rispetto a quelle disponibili dagli altri motori di ricerca.
Sarà. Ma chi non sembra convinto si tratti di una semplice boutade è proprio Google. Tanto che poche settimane fa ha lanciato un nuovo servizio, chiamato "Knol" (da "knowledge", ovvero conoscenza in inglese), da subito ribattezzato come la risposta Google a Wikipedia. E guarda un po'? Permetterà a chiunque di scrivere un articolo su un determinato argomento e di pubblicarlo online. Proprio come già sta facendo da ben sette anni Wikipedia.
Fino ad oggi, ciò che è dato sapere è che il nuovo progetto di Wales & Co sarà disponibile online dal 7 gennaio prossimo in versione "alpha", ovvero ancora molto sperimentale. Gli utenti potranno così iniziare a testarne le potenzialità e la comunità di sviluppatori e amministratori che vi ruotano intorno saranno in grado di correggerne i malfunzionamenti.
Alla base della nuova creatura, la filosofia che ha condotto Wikipedia al primo posto fra le risorse Web mondiali, e che lo stesso Wales riassume in quattro punti: trasparenza (saranno pubblici gli algoritmi utilizzati), partecipazione (gli utenti potranno contribuire al perfezionamento del motore di ricerca), qualità (sarà migliorata l'accuratezza dei risultati offerti), e la privacy (nessun dato identificativo dei navigatori verrà archiviato o trasmesso). "Nello stesso modo in cui Wikipedia ha rivoluzionato il nostro modo di pensare la conoscenza e l'enciclopedia" ha affermato Wales "ora abbiamo l'opportunità di rivoluzionare il modo di pensare nella ricerca online".
Search Wikia ha quindi intenzione di colpire il gioiello di Mountain view su uno dei suoi punti deboli: la privacy. Ovvero l'uso non sempre trasparente che Google fa dei dati lasciati dai suoi visitatori. Ma non solo. Wales, e con lui tutto il mondo wikipediano, è convinto che i meccanismi automatici di selezione, per quanto efficaci, non siano sufficientemente adeguati, e anzi possano in qualche occasione ingannare gli utenti. Ecco perché "Search Wikia" sarà aperta ai contributi degli utenti, i quali potranno collaborare e definire la pertinenza di un risultato rispetto a un altro. Tanto da influire anche sul cosiddetto "Page Rank" che ha fatto di Google il numero uno - ovvero il tasso di popolarità di una pagina web raggiunta in base alla quantità e alla qualità di link che conducono a quella pagina - e che in Search Wikia verrà per l'appunto "perfezionato" dall'esperienza degli utenti.
Per farlo, Search Wikia si doterà di tecnologie avanzate, ma questa volta rigorosamente open source. E' il caso del progetto Grub, sviluppato dal motore di ricerca Looksmart e qualche mese fa acquisito dalla stessa Wikia Inc. O come i progetti "Nutch" e "Lucene", sviluppati dalla nota fondazione Apache, autrice dell'omonimo software, il più diffuso web server al mondo. "Software che forniscono oggi" ci tiene a precisare Jimmy Wales "l'infrastruttura di base di cui abbiamo bisogno per creare un nuovo motore di ricerca, che si applica sull'intelligenza umana per fare quello che gli algoritmi sono incapaci di fare." La sfida è stata lanciata. Dal 7 gennaio Davide è online, Golia è avvertito.
Non so se questo nuovo sito potrà competere con la corazzata di servizi di cui dispone Google (la gente si è ormai "abituata" ad usarlo), ma sicuramente sarà per noi una risorsa in più da sfruttare.
Allego un articolo tratto da Repubblica.it
ANDRA' online il 7 gennaio prossimo. Parola di Jimmy "Jimbo" Wales, fondatore di Wikipedia, la prestigiosa enciclopedia online che ha fatto tremare i polsi alla reale "Britannica" e mandato in pensione le enciclopedie di mezzo mondo. Si tratta di un nuovo motore di ricerca per la Rete - nome in codice per il momento Search Wikia - progetto slegato da Wikipedia, se non per la filosofia che dovrebbe guidarne lo sviluppo, nonché ultima e forse la più ambiziosa risposta allo strapotere di Google.
Una follia? Danny Sullivan, ideatore del sito Search Engine Land, è dell'idea che Search Wikia non abbia grandi chance: sia per le capacità tecnologiche che un tale obiettivo richiede, sia perché - afferma Sullivan - le 100 milioni di pagine presumibilmente indicizzabili a breve da Search Wikia sono un niente rispetto a quelle disponibili dagli altri motori di ricerca.
Sarà. Ma chi non sembra convinto si tratti di una semplice boutade è proprio Google. Tanto che poche settimane fa ha lanciato un nuovo servizio, chiamato "Knol" (da "knowledge", ovvero conoscenza in inglese), da subito ribattezzato come la risposta Google a Wikipedia. E guarda un po'? Permetterà a chiunque di scrivere un articolo su un determinato argomento e di pubblicarlo online. Proprio come già sta facendo da ben sette anni Wikipedia.
Fino ad oggi, ciò che è dato sapere è che il nuovo progetto di Wales & Co sarà disponibile online dal 7 gennaio prossimo in versione "alpha", ovvero ancora molto sperimentale. Gli utenti potranno così iniziare a testarne le potenzialità e la comunità di sviluppatori e amministratori che vi ruotano intorno saranno in grado di correggerne i malfunzionamenti.
Alla base della nuova creatura, la filosofia che ha condotto Wikipedia al primo posto fra le risorse Web mondiali, e che lo stesso Wales riassume in quattro punti: trasparenza (saranno pubblici gli algoritmi utilizzati), partecipazione (gli utenti potranno contribuire al perfezionamento del motore di ricerca), qualità (sarà migliorata l'accuratezza dei risultati offerti), e la privacy (nessun dato identificativo dei navigatori verrà archiviato o trasmesso). "Nello stesso modo in cui Wikipedia ha rivoluzionato il nostro modo di pensare la conoscenza e l'enciclopedia" ha affermato Wales "ora abbiamo l'opportunità di rivoluzionare il modo di pensare nella ricerca online".
Search Wikia ha quindi intenzione di colpire il gioiello di Mountain view su uno dei suoi punti deboli: la privacy. Ovvero l'uso non sempre trasparente che Google fa dei dati lasciati dai suoi visitatori. Ma non solo. Wales, e con lui tutto il mondo wikipediano, è convinto che i meccanismi automatici di selezione, per quanto efficaci, non siano sufficientemente adeguati, e anzi possano in qualche occasione ingannare gli utenti. Ecco perché "Search Wikia" sarà aperta ai contributi degli utenti, i quali potranno collaborare e definire la pertinenza di un risultato rispetto a un altro. Tanto da influire anche sul cosiddetto "Page Rank" che ha fatto di Google il numero uno - ovvero il tasso di popolarità di una pagina web raggiunta in base alla quantità e alla qualità di link che conducono a quella pagina - e che in Search Wikia verrà per l'appunto "perfezionato" dall'esperienza degli utenti.
Per farlo, Search Wikia si doterà di tecnologie avanzate, ma questa volta rigorosamente open source. E' il caso del progetto Grub, sviluppato dal motore di ricerca Looksmart e qualche mese fa acquisito dalla stessa Wikia Inc. O come i progetti "Nutch" e "Lucene", sviluppati dalla nota fondazione Apache, autrice dell'omonimo software, il più diffuso web server al mondo. "Software che forniscono oggi" ci tiene a precisare Jimmy Wales "l'infrastruttura di base di cui abbiamo bisogno per creare un nuovo motore di ricerca, che si applica sull'intelligenza umana per fare quello che gli algoritmi sono incapaci di fare." La sfida è stata lanciata. Dal 7 gennaio Davide è online, Golia è avvertito.
Harry Potter e i Blogger magici
Dalla mezzanotte di questa sera sarà disponibile il nuovo libro su Harry Potter, ma anche questa volta i blogger sono arrivati prima. Girano infatti per la rete le scannerizzazioni di alcune pagine. Su dei siti leciti ne danno la prova (offuscando il testo ovviamente).
La rete arriva sempre prima del resto del mondo eppure la gente, soprattutto in Italia, diffida ancora di questo strumento.
Ovviamente per poter utilizzare una cosa bisogna conoscerla, ma quando si impara... beh si scoprono conse esaltanti!
La rete arriva sempre prima del resto del mondo eppure la gente, soprattutto in Italia, diffida ancora di questo strumento.
Ovviamente per poter utilizzare una cosa bisogna conoscerla, ma quando si impara... beh si scoprono conse esaltanti!
Che cosa sono i blog?
In informatica, e più propriamente nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.
Strutturazione e funzionamento
La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono diverse centinaia).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore.
Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita blogroll.
Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.
Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese, blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo.
In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, però sono aperti a tutti.
Alcuni blog si possono considerare veri e propri diari personali e/o collettivi, nel senso che sono utilizzati per mettere on-line le storie personali e i momenti importanti della propria vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il personale va verso la collettività.
Tipologie di Blog
La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog, ma anche sconosciuti che vagano per la blogsfera (o Blogosfera) passando di link in link. Sono molto diffusi anche i blog tenuti da giornalisti, oppure i blog umoristici e autoironici, impegnati, satirici, "televisivi" o umoristici; non mancano infine blog di scrittori o di poesia. Alcuni blog includono interviste o vere e proprie trasmissioni radiofoniche.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:
* blog personale - Come già accennato, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni giorno, poesie, racconti, desideri (più o meno proibiti), disagi e proteste. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali (ma anche a flame). Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e l'altro.
* blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie opinioni su argomenti d'attualità o fatti di cronaca, o più semplicemente per esprimere la propria opinione su questioni che non trovano quotidianamente spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano il blog per commentare notizie lette su giornali o siti internet.
* blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso questo tipo di blog diventa un punto d'incontro per persone con interessi in comune.
* blog directory - Una delle caratteristiche peculiari dei blog è la gran quantità di link. Alcuni blog si specializzano nella raccolta di link su un argomento particolare. Anche alcuni siti di news possono rientrare in questa categoria.
* photoblog - Sono blog su cui vengono pubblicate foto invece che testi.
* blog vetrina - Alcuni blog fungono da "vetrina" per le opere degli autori, come vignette, fumetti, video amatoriali o altri temi particolari.
* blog politico - Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, diversi politici lo stanno utilizzando come interfaccia di comunicazione con i cittadini, per esporre i problemi e condividere le soluzioni, principalmente a livello locale.
* urban blog - Blog riferiti ad una entità territoriale definita (una città, un paese, un quartiere) e che utilizzano la tecnica del passaparola digitale per compiti di socializzazione diretta e indiretta anche con l'utilizzo di immagini e video riferiti alla comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di sistemi di social bookmariking per aumentare il livello di condivisione e di collaborazione.
* watch blog - Blog in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line, siti web o altri blog.
* m-blog - Blog utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali e renderne gli altri partecipi attraverso la pubblicazione di mp3 (da qui il prefisso) o file audio dei più disparati formati.
* vlog o video blog - Si tratta di un blog che utilizza filmati come contenuto principale, spesso accompagnato da testi e immagini. Il vlog è una forma di distribuzione di contenuti audiovideo. I vlog sono utilizzati da blogger, artisti e registi.
* Audio Blog - Si tratta di blog audio pubblicati attraverso il Podcasting. La peculiarità di questo tipo di blog è la possibilità di scaricare automaticamente sia sul proprio computer che sui lettori mp3 portatili come l'iPod gli aggiornamenti attraverso i feed RSS con gli audio incapsulati.
* nanopublishing - blog monotematico, dal contenuto leggero e scritto a più mani.
* moblog - blog che si appoggia alla tecnologia "mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I contenuti sono spesso immagini (inviate via MMS) o video (in alcuni casi registrati direttamente in video chiamata).
* multiblogging - Si tratta della possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la multiutenza.
* blognovel o blog novel o blog fiction - un romanzo o un racconto suddiviso in brevi tranches che si sviluppa su un blog e che è quindi rivolto ad un pubblico. Il più delle volte i commenti di altri bloggers e/o visitatori possono essere utili indicazioni per l'autore nello sviluppo della storia.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.
Strutturazione e funzionamento
La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono diverse centinaia).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore.
Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita blogroll.
Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.
Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese, blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo.
In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, però sono aperti a tutti.
Alcuni blog si possono considerare veri e propri diari personali e/o collettivi, nel senso che sono utilizzati per mettere on-line le storie personali e i momenti importanti della propria vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il personale va verso la collettività.
Tipologie di Blog
La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog, ma anche sconosciuti che vagano per la blogsfera (o Blogosfera) passando di link in link. Sono molto diffusi anche i blog tenuti da giornalisti, oppure i blog umoristici e autoironici, impegnati, satirici, "televisivi" o umoristici; non mancano infine blog di scrittori o di poesia. Alcuni blog includono interviste o vere e proprie trasmissioni radiofoniche.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:
* blog personale - Come già accennato, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni giorno, poesie, racconti, desideri (più o meno proibiti), disagi e proteste. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali (ma anche a flame). Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e l'altro.
* blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie opinioni su argomenti d'attualità o fatti di cronaca, o più semplicemente per esprimere la propria opinione su questioni che non trovano quotidianamente spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano il blog per commentare notizie lette su giornali o siti internet.
* blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso questo tipo di blog diventa un punto d'incontro per persone con interessi in comune.
* blog directory - Una delle caratteristiche peculiari dei blog è la gran quantità di link. Alcuni blog si specializzano nella raccolta di link su un argomento particolare. Anche alcuni siti di news possono rientrare in questa categoria.
* photoblog - Sono blog su cui vengono pubblicate foto invece che testi.
* blog vetrina - Alcuni blog fungono da "vetrina" per le opere degli autori, come vignette, fumetti, video amatoriali o altri temi particolari.
* blog politico - Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, diversi politici lo stanno utilizzando come interfaccia di comunicazione con i cittadini, per esporre i problemi e condividere le soluzioni, principalmente a livello locale.
* urban blog - Blog riferiti ad una entità territoriale definita (una città, un paese, un quartiere) e che utilizzano la tecnica del passaparola digitale per compiti di socializzazione diretta e indiretta anche con l'utilizzo di immagini e video riferiti alla comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di sistemi di social bookmariking per aumentare il livello di condivisione e di collaborazione.
* watch blog - Blog in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line, siti web o altri blog.
* m-blog - Blog utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali e renderne gli altri partecipi attraverso la pubblicazione di mp3 (da qui il prefisso) o file audio dei più disparati formati.
* vlog o video blog - Si tratta di un blog che utilizza filmati come contenuto principale, spesso accompagnato da testi e immagini. Il vlog è una forma di distribuzione di contenuti audiovideo. I vlog sono utilizzati da blogger, artisti e registi.
* Audio Blog - Si tratta di blog audio pubblicati attraverso il Podcasting. La peculiarità di questo tipo di blog è la possibilità di scaricare automaticamente sia sul proprio computer che sui lettori mp3 portatili come l'iPod gli aggiornamenti attraverso i feed RSS con gli audio incapsulati.
* nanopublishing - blog monotematico, dal contenuto leggero e scritto a più mani.
* moblog - blog che si appoggia alla tecnologia "mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I contenuti sono spesso immagini (inviate via MMS) o video (in alcuni casi registrati direttamente in video chiamata).
* multiblogging - Si tratta della possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la multiutenza.
* blognovel o blog novel o blog fiction - un romanzo o un racconto suddiviso in brevi tranches che si sviluppa su un blog e che è quindi rivolto ad un pubblico. Il più delle volte i commenti di altri bloggers e/o visitatori possono essere utili indicazioni per l'autore nello sviluppo della storia.
Google irrompe nella telefonia mobile
DOPO CIRCA un anno di attesa e speculazioni, arriva il Gphone, la soluzione Google per il mercato della telefonia mobile. Oggi pomeriggio, infatti, il gigante di Mountain View ha finalmente svelato i suoi piani per entrare nell'universo dei dispositivi portatili. Ma chi si aspettava uno smartphone evoluto sul modello dell'iPhone resterà deluso. Google non produrrà un proprio cellulare, ma lancerà una piattaforma software per dispositivi mobili che permetterà agli utenti di navigare "on the road" come se si trovassero a casa.
La piattaforma, nome in codice Android, si baserà sul sistema operativo open source Linux e sul linguaggio Java e sarà disponibile dalla seconda metà del prossimo anno. Integrerà un'interfaccia personalizzabile, un servizio di messaggeria e tutte le applicazioni attualmente fornite da Google, come GoogleEarth, Google Maps e la suite office di Google.
L'obiettivo del sistema operativo targato Google è di trasformare qualsiasi smartphone dotato delle caratteristiche necessarie in un vero e proprio mini-computer, in grado di svolgere tutte - o quasi - le funzioni normalmente svolte dal pc di casa. E per rendere l'esperienza ancora più "desktop-like", Google distribuirà anche un tool di sviluppo per permettere alle terze parti di creare velocemente e semplicemente delle applicazioni per il sistema operativo compatibile con ogni telefonino che monti Android.
Un obiettivo ambizioso, che dovrà quindi essere sostenuto da un hardware adatto. Secondo quanto trapelato fino ad adesso, infatti, Google ha chiesto ai costruttori che vorranno adottare Androiddei requisiti tecnici minimi. I "Gphone" dovranno essere dotati di videocamera, tecnologia Wi-Fi (che permetterà l'accesso ad internet attraverso le reti senza fili), compatibilità con lo standard di trasmissione dati 3G e sistema di rilevazione satellitare. Caratteristiche che ormai iniziano ad essere disponibili in quasi tutti gli smartphone di fascia media, e che presto, probabilmente, diventeranno abbastanza economiche da essere diffuse su tutti i cellulari.
Insomma, Mountain View spera di gettare le basi per un'architettura comune ma non proprietaria, un vero e proprio "open standard". A sostenere il progetto ci sarà un'alleanza di una trentina di produttori e operatori, la Open Handset Alliance.
"La nostra collaborazione con i produttori - ha spiegato infatti il Ceo di Google Eric Schimdt - ci permetterà di portare il nostro sistema su migliaia di cellulari. E mostrerà a milioni di utenti il vero potenziale della tecnologia mobile, che finora non è stato sfruttato appieno. Cambieremo il modo in cui le persone condividono le informazioni. Per sempre".
E sono molti i colossi della telefonia che hanno deciso di aderire all'"alleanza". E' già sicura la partecipazione di Samsung, Motorola, Lg, Htc e Intel fra i costruttori di hardware e Sprint Nextel, T-Mobile e Tim fra i carrier telefonici. Ma tra i grandi assenti ci sono anche nomi di peso, come la Nokia e la Sony-Ericsson. Ma non è escluso che anche quest'ultime decidano di salire sul carro del Gphone non appena l'alleanza si sarà concretizzata. I contatti fra Google e i giganti della telefonia, infatti, proseguono ancora nelle ultime ore. E i negoziati hanno alte probabilità di andare in porto, visto che Google ha intenzione di distribuire gratuitamente il sistema ai produttori. Un risparmio che probabilmente verrà avvertito anche dagli utenti finali. "Speriamo - sottolineano infatti da Mountain View - di rendere low-cost gli smart-phone"
Non è ancora chiaro il modello economico che sosterrà il progetto. Nei mesi scorsi erano emersi dati sulla possibilità di permettere agli utenti di chiamare gratuitamente, in cambio dell'ascolto - prima della telefonata - di una breve pubblicità. Ma la partecipazione di carrier così importanti al progetto rende difficile il realizzarsi di questa ipotesi che prevede, di fatto, la perdita da parte degli operatori di gran parte dei guadagni. Più probabile, invece, che Google punti semplicemente ad allargare la sua base utenti - e quindi i suoi introiti pubblicitari - anche a chi usa internet fuori dalle mura domestiche, offrendo un prodotto che permetta una navigazione web del tutto simile a quella fruibile sul proprio pc. Con un'unica differenza: l'obbligo di usare Google come motore di ricerca.
Android, però, si troverà ad affrontare una concorrenza a dir poco agguerrita. Tra i rivali più temibili senz'altro è da citare il Mac Os X di Apple, ormai di serie su tutti i prodotti di Cupertino, dall'iPhone all'Apple Tv, passando per i nuovi iPod e i computer della mela. Ma è Symbian l'ostacolo più impegnativo alla conquista del mercato mobile da parte della grande G. Attualmente, infatti, il 59% dei cellulari "intelligenti" monta il sistema operativo mobile Symbian. Un sistema altamente specializzato che può contare su circa 74 milioni di utilizzatori in tutto il mondo. E che, prevede la IDC, nel 2011 saranno 151 milioni. Mentre gli utenti di una versione "mobile" di Linux - sul quale sarà basato il G-System - sono per adesso solo 13 milioni. Su numeri simili si attesta anche la base di mercato di Windows Mobile. Che, però, ha alle spalle Microsoft, in assoluto il player più importante - e ricco - dell'informatica. "La Microsoft non ha certo paura di Google", ha assicurato infatti Ceo Steve Ballmer dopo la diffusione di notizie su Android.
Fonte www.repubblica.it
La piattaforma, nome in codice Android, si baserà sul sistema operativo open source Linux e sul linguaggio Java e sarà disponibile dalla seconda metà del prossimo anno. Integrerà un'interfaccia personalizzabile, un servizio di messaggeria e tutte le applicazioni attualmente fornite da Google, come GoogleEarth, Google Maps e la suite office di Google.
L'obiettivo del sistema operativo targato Google è di trasformare qualsiasi smartphone dotato delle caratteristiche necessarie in un vero e proprio mini-computer, in grado di svolgere tutte - o quasi - le funzioni normalmente svolte dal pc di casa. E per rendere l'esperienza ancora più "desktop-like", Google distribuirà anche un tool di sviluppo per permettere alle terze parti di creare velocemente e semplicemente delle applicazioni per il sistema operativo compatibile con ogni telefonino che monti Android.
Un obiettivo ambizioso, che dovrà quindi essere sostenuto da un hardware adatto. Secondo quanto trapelato fino ad adesso, infatti, Google ha chiesto ai costruttori che vorranno adottare Androiddei requisiti tecnici minimi. I "Gphone" dovranno essere dotati di videocamera, tecnologia Wi-Fi (che permetterà l'accesso ad internet attraverso le reti senza fili), compatibilità con lo standard di trasmissione dati 3G e sistema di rilevazione satellitare. Caratteristiche che ormai iniziano ad essere disponibili in quasi tutti gli smartphone di fascia media, e che presto, probabilmente, diventeranno abbastanza economiche da essere diffuse su tutti i cellulari.
Insomma, Mountain View spera di gettare le basi per un'architettura comune ma non proprietaria, un vero e proprio "open standard". A sostenere il progetto ci sarà un'alleanza di una trentina di produttori e operatori, la Open Handset Alliance.
"La nostra collaborazione con i produttori - ha spiegato infatti il Ceo di Google Eric Schimdt - ci permetterà di portare il nostro sistema su migliaia di cellulari. E mostrerà a milioni di utenti il vero potenziale della tecnologia mobile, che finora non è stato sfruttato appieno. Cambieremo il modo in cui le persone condividono le informazioni. Per sempre".
E sono molti i colossi della telefonia che hanno deciso di aderire all'"alleanza". E' già sicura la partecipazione di Samsung, Motorola, Lg, Htc e Intel fra i costruttori di hardware e Sprint Nextel, T-Mobile e Tim fra i carrier telefonici. Ma tra i grandi assenti ci sono anche nomi di peso, come la Nokia e la Sony-Ericsson. Ma non è escluso che anche quest'ultime decidano di salire sul carro del Gphone non appena l'alleanza si sarà concretizzata. I contatti fra Google e i giganti della telefonia, infatti, proseguono ancora nelle ultime ore. E i negoziati hanno alte probabilità di andare in porto, visto che Google ha intenzione di distribuire gratuitamente il sistema ai produttori. Un risparmio che probabilmente verrà avvertito anche dagli utenti finali. "Speriamo - sottolineano infatti da Mountain View - di rendere low-cost gli smart-phone"
Non è ancora chiaro il modello economico che sosterrà il progetto. Nei mesi scorsi erano emersi dati sulla possibilità di permettere agli utenti di chiamare gratuitamente, in cambio dell'ascolto - prima della telefonata - di una breve pubblicità. Ma la partecipazione di carrier così importanti al progetto rende difficile il realizzarsi di questa ipotesi che prevede, di fatto, la perdita da parte degli operatori di gran parte dei guadagni. Più probabile, invece, che Google punti semplicemente ad allargare la sua base utenti - e quindi i suoi introiti pubblicitari - anche a chi usa internet fuori dalle mura domestiche, offrendo un prodotto che permetta una navigazione web del tutto simile a quella fruibile sul proprio pc. Con un'unica differenza: l'obbligo di usare Google come motore di ricerca.
Android, però, si troverà ad affrontare una concorrenza a dir poco agguerrita. Tra i rivali più temibili senz'altro è da citare il Mac Os X di Apple, ormai di serie su tutti i prodotti di Cupertino, dall'iPhone all'Apple Tv, passando per i nuovi iPod e i computer della mela. Ma è Symbian l'ostacolo più impegnativo alla conquista del mercato mobile da parte della grande G. Attualmente, infatti, il 59% dei cellulari "intelligenti" monta il sistema operativo mobile Symbian. Un sistema altamente specializzato che può contare su circa 74 milioni di utilizzatori in tutto il mondo. E che, prevede la IDC, nel 2011 saranno 151 milioni. Mentre gli utenti di una versione "mobile" di Linux - sul quale sarà basato il G-System - sono per adesso solo 13 milioni. Su numeri simili si attesta anche la base di mercato di Windows Mobile. Che, però, ha alle spalle Microsoft, in assoluto il player più importante - e ricco - dell'informatica. "La Microsoft non ha certo paura di Google", ha assicurato infatti Ceo Steve Ballmer dopo la diffusione di notizie su Android.
Fonte www.repubblica.it
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